La raccolta di liriche “I Figli dei Tablet” del Poeta Devid Bracaloni, ci riporta ad una riflessione su fenomeni culturali, valori umani e sentimenti che si avvicendano, si accavallano e si incrociano all’interno di molteplici emozioni. L’essere umano, come dice Sant’Agostino riferendosi alla persona è: “Essentia” e “Substantia”, formato da materia (corpo) e forma (anima), che conosce la realtà attraverso i sensi, la rielabora attraverso l’intelletto attivo, portando il singolare all’universale, partendo dal singolo oggetto per arrivare al concetto più profondo di quell’oggetto e, tramite la conoscenza, sviluppa i propri appetiti sensoriali e/o intellettuali, nella formazione dei quali è libero, pur essendo, come ogni altro essere, moralmente obbligato al tentativo di raggiungimento di un fine ultimo, dato dalla presenza di un Amore Universale che lo guida. L’essenza della poesia è descrivere le nostre emozioni, i nostri sentimenti, noi stessi, è l’essenza di un componimento lirico; è il poeta stesso, che ne determina le condizioni ed è proprio dei poeti viverne le emozioni più pure. L’esperienza estetica è di per sé sempre creativa, in quanto interrompe e ri-crea la struttura di legame tra soggetto e il mondo reale; in quanto interrompe e riattiva la capacità autopoietica del flusso vitale, nell’atto creativo. Vediamo il mondo come lo vediamo in quanto siamo esseri umani e non perché è così, la nostra mente cerca risposte specifiche a domande che sorgono nei vari contesti. La circolarità tra soggetto e contesto è così densa e molteplice che ogni presa di distanza è il fenomeno da cercare, di comprendere. L’atto estetico è una presa di distanza conflittuale con il mondo reale, di cui ognuno di noi è parte integrante. Ogni sguardo la vede a modo suo e la rende a sé contemporanea e contingente. A sua volta non appare plausibile una concezione statica dell’identità del fruitore che coevolvendo con l’opera mostra un’identità performativa. Il Poeta Devid Bracaloni, nel corso della sua evoluzione culturale, ha sempre cercato di esprimere i profondi sentimenti e turbamenti suscitati in lui dalla contemplazione del Mondo e della Natura Umana, in tutte le sue poliedriche sfaccettature che lo circondavano, attraverso descrizioni, figure intimistiche, metafore e componimenti di grande passionalità.