(...) In Mainardi, la nostalgia non è mai nostalgia allo stato puro, rimpianto o contemplativa sospensione umorale di memorie e desideri dissepolti da un’eco; è semmai un insaziato nòstos mescolato a quel percepire in e oltre che lo spirito di ricerca – s
(...) In Francesco Mainardi, la nostalgia non è mai nostalgia allo stato puro, rimpianto o contemplativa sospensione umorale di memorie e desideri dissepolti da un’eco; è semmai un insaziato nòstos mescolato a quel percepire in e oltre che lo spirito di ricerca – sì, davvero rinascimentale – di Paracelso aveva definito nòstoc, ‘spuma di primavera’, tassello peraltro indispensabile al mosaico teorizzante la corrispondenza tra il mondo esterno (macrocosmo) e l’organismo umano (microcosmo). Oppure è il calco della classicità in cui lo scrittore sa magistralmente colare, lasciandone inalterati gli allarmi, le ansie e i soprassalti del più autentico concetto di modernità (oltre ad Again, ne siano testimoni numerosi altri testi, in particolare gli apicali Le cieche speranze e La dialisi di Beatrice). (...)
Rodolfo Tommasi