Luca Bucciantini è nato a Campiglia Marittima in provincia di Livorno il 15 dicembre del 1962. Passa la sua infanzia a stretto contatto con la campagna toscana essendo figlio di contadini. Di essa respira i profumi della natura ma anche quelli di un modo di pensare e vedere le cose. Dopo aver frequentato l’istituto Professionale di Piombino A. Volta, e avere conseguito il diploma di Elettrotecnico, entra nel mondo del lavoro come operaio. Nel 1989 dà vita ad una propria azienda che opera nel settore impiantistico. Tale azienda sarà la sua vita e il fulcro delle sue esperienze lavorative e umane. Inizierà a scrivere raccontando l’amore attraverso la poesia, ma questo già in età non più giovanissima. Sarà comunque questa la base di partenza per quello che diverrà il suo amore per la scrittura. Gli eventi della vita lo porteranno poi alla necessità di raccontare, di esprimere in qualche modo il suo stato d’animo: le sue amarezze, le sue delusioni, ma anche le sue passioni e i suoi sogni. Racconterà la sua esperienza di operaio e di imprenditore, ma, soprattutto, quella di uomo, e facendolo proprio attraverso la narrativa e la poesia, cercando sempre di guardare al futuro senza mai dimenticare il passato, perché come egli dice: “Senza passato non ci può essere futuro, e sempre, che lo vogliamo o no, diventeremo ciò che saremo solo attraverso ciò che siamo stati”. Egli, infatti, sposa a pieno la filosofia Ubuntu: “Io sono ciò che sono grazie a ciò che siamo tutti insieme”. Per lui, non esistono regole né imposizioni nella scrittura, la quale ritiene debba essere libera nell’espressione e nella forma, in quanto, ella deve esprimere esattamente l’idea e l’anima di chi scrive ma, e soprattutto, la verità. Può essere una fiaba, un racconto, una poesia, o un intero romanzo, l’importante è che all’interno vi sia l’essenza dell’autore e, soprattutto, vi sia la vita che lo stesso ha visto crescere e modificarsi durante il proprio percorso. Egli dice: “Nessun artista può permettersi di omettere la verità, ella deve essere insita nell’arte come il sangue che dovrebbe scorrere nelle vene di chi la vuole proporre. L’amore per l’arte è una passione che uccide ogni volta, ma che, subito dopo, ridona vita, solo che, ella, è diversa: è una vita più libera, più aperta, più vera, più pronta ad accogliere, insomma… una vera vita, e ogni volta, migliore”.