La Via Crucis scolpita da Mauro Vaccai in quattordici blocchi, ognuno dei quali rappresenta una stazione, è un'opera titanica ma anche un atto di amore. è un lavoro immenso, in cui la mente e il cuore, ma soprattutto il cuore, ha guidato le mani dello scultore per trasferire nel lucore freddo del marmo, tutto il dolore, la sorpresa, la rabbia, la pietà, la rassegnazione di Cristo al volere di Dio, per il riscatto di quella e di questa "orribile umanità" che assolve o condanna non in base a fatti giusti o criminali, ma sull'onda del più futile opportunismo politico-economico. Queste quattordici stazioni della "Via Crucis" sono quattordici cantici di un poema, il cui ordito è la vita dell'uomo e la cui trama è una meravigliosa storia vecchia di duemila anni, che ricomincia tutte le volte che nasce un bambino. Siro Renzo Parenti Della Serra L'opera è compiuta! Le quattordici stazioni della Via Crucis di Mauro Vaccai sono finalmente sistemate alle pareti della pieve di Santa Maria Assunta a Piteccio, e l'edificio trova, dai giorni della sua fattura, definitivamente e superbamente la sua pienezza, la sua maturità. Quelle pareti, che da secoli gridavano il loro desiderio disperato di parlare e di raccontare di Dio, prima di tutto, e poi degli uomini e delle donne e della loro fatica di vivere e di salvarsi l'anima, attraverso la quotidiana battaglia per la propria e l'altrui liberazione, hanno oggi, grazie a Mauro, la loro voce, il loro mezzo per esprimersi, comunicare, interrogare e spiegare, al presente e alle future generazioni.
d. Franco Monticelli