(...) Questo suo nuovo romanzo racconta la vicenda di un personaggio ispirato a quegli uomini che la morale dell’epoca in cui sono vissuti ha definito “sovversivi” ma che invece sono stati soprattutto seguaci della libertà contro lo sfruttamento, compagni tra fratelli come loro, in qualunque nazione si siano trovati a vivere. Definiti anarchici, con un termine oggi carico di significati non sempre limpidi nella cronaca, ma che erano soprattutto uomini amanti della giustizia e cittadini insofferenti alle prepotenze. (....)
Paolo Restuccia