In questo romanzo (vogliamo definirlo ‘noir?’) l’autore ci offre due chiavi di lettura: una classica e una anomala.
Quella classica applica le regole del noir: un serial killer che rimane nascosto sino a poche pagine dalla fine, quando un solerte funzionario spagnolo dell’Interpol, instradato dagli altri protagonisti, viene a capo del caso, grazie alla scoperta di una impensabile teoria che lega tutti i delitti.
Se il lettore invece rivolgerà la sua attenzione alla chiave anomala, dovrà abbandonare ogni teorema poliziesco per lasciarsi guidare in un viaggio che segue varie rotte: Africa, Alaska e alcune capitali europee dove i protagonisti vivono la loro vita professionale nel mondo dei fiori. I veri protagonisti, infatti, sono i fiori, ma non il negozio che tutti conosciamo, bensì il mondo delle dimostrazioni, delle competizioni, dei corsi di formazione, delle ricerche, dell’innovazione. Un mondo tanto nascosto e complesso da rendere difficile immaginarne l’esistenza.
Saranno proprio i colori dei fiori a guidare il commissario alla scoperta della “teoria” e del colpevole.