BUGARIN GIANCARLO - Il libro e la rosa

(...) Il sogno amoroso può arrivare fino allo spasimo, diventare sublime, "stellare, e la sembianza della donna giungere fino al mistero, fino a occupare misteriosamente tutto l'animo dell'artista, può dare sollievo e mutarsi in musica, in "policromie di strumenti mai suonati", può unirsi così ancora più strettamente alla primavera, e lei la donna ne sarà il fiore più bello, una "profumata, colorata, / tavolozza desiderata", ma può anche svanire crudelmente al "risveglio", al risveglio "indesiderato". (...)
Neuro Bonifazi
(...) Modernità e arcaismo: non sta forse qui il segreto dell'annullamento del tempo nel linguaggio di tutte le arti? Proprio per questo, per la plasticità tradotta in segno e scatto nell'incisione, per l'ideale tratto di bulino trasformato in guizzo spaziale nella scultura, l'opera di Bugarin resta e si consolida, emblematica e isolata, sul sismico orizzonte dell'arte contemporanea.
Rodolfo Tommasi